di Giada Pacini, Lorenzo Lazzeri, Francesco Ferretti
Unità di Ricerca di Ecologia comportamentale, Etologia e Gestione della fauna, Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Siena, Via P.A. Mattioli 4, 53100 Siena.
Introduzione
Lo sciacallo dorato Canis aureus è un canide di interesse conservazionistico inserito in allegato V della Direttiva Habitat 92/43 CEE. Questa specie è arrivata in Italia spontaneamente negli anni ’80 grazie alla spinta dispersiva di alcuni individui provenienti dall’area balcanica (Lapini et al., 1993).
Le prime segnalazioni e i primi nuclei riproduttivi sono stati infatti documentati nella parte nord-orientale della penisola, dove il primo dato accertato risale al 1984 (Lapini et al., 1993). In seguito, lo sciacallo si è diffuso in buona parte delle regioni a nord del fiume Po (Lapini et al., 2018), che ha probabilmente rallentato la dispersione di questo canide verso sud. Solo recentemente, infatti, la specie è stata segnalata a sud del Po in Emilia-Romagna (Lapini et al., 2021), nel Lazio (Parco Nazionale del Circeo, nel 2020-2021: Fortebraccio & Aleotti, 2022) e in Toscana.
In questa ultima regione una prima segnalazione è relativa alla provincia di Prato e risale alla fine del 2021 (Bacci & Lunghi, 2022); a marzo 2022 è stato trovato investito un altro individuo nelle vicinanze di Empoli (E. Mori & A. Viviano com. pers.). Pertanto, la segnalazione qui riportata per il Parco Regionale della Maremma rappresenta la localizzazione più meridionale nella Regione Toscana.
Documentazione della specie
L’Università di Siena e l’Ente Parco Regionale della Maremma stanno conducendo da diversi anni un progetto di ricerca sui rapporti ecologici tra le specie che compongono la locale comunità di mammiferi, integrando una serie di tecniche tra cui il videotrappolaggio (Ferretti et al., 2021; Rossa et al., 2021).
Questo viene effettuato impiegando una griglia di campionamento di 1km2 x 1km2 e 60 postazioni di rilevamento mantenute attive durante tutto il corso dell’anno. Ciascuna postazione viene visitata con cadenza circa mensile per sostituire le schede SD e le batterie; nel corso delle settimane successive i filmati vengono visionati e i relativi dati sono archiviati. Durante il controllo dei filmati registrati durante la stagione invernale è stata rilevata la presenza di 2 video notturni che ritraevano uno sciacallo dorato (Fig.1), registrati in una stessa postazione in data 7 gennaio 2022 (in orario 3:02 e 17:47).
Considerando l’eccezionalità dell’osservazione, nonché le potenziali difficoltà di identificazione della specie, successivi ulteriori controlli sono stati effettuati sui filmati ripresi nello stesso periodo nelle altre postazioni di rilevamento. Sono state inoltre posizionate altre tre fototrappole nelle vicinanze della postazione in cui era stato segnalato il canide. Tuttavia, non sono state ottenute ulteriori documentazioni della presenza della specie nel Parco.
I filmati sono stati condivisi con il Dr. Luca Lapini (Museo Friulano di Storia Naturale, Udine), curatore del bollettino Canis aureus NEWS, per un confronto e una validazione condivisa della segnalazione. Considerando l’elevata intensità e continuità di campionamento in corso, è ipotizzabile che la segnalazione non sia riferibile a una presenza stabile, sebbene naturalmente ulteriori risposte potranno arrivare dal proseguimento della raccolta di dati su base standardizzata.
Nell’area è da anni riscontrata la presenza stabile del lupo (Ferretti et al., 2019, 2021; Rossa et al., 2021): questo predatore è un possibile significativo competitore per lo sciacallo dorato, potenzialmente in grado di influenzarne abbondanza e distribuzione, e potrebbe pertanto rallentare un eventuale insediamento stabile dello sciacallo nell’area (Krofel et al., 2017; Mohammadi et al., 2017; Lapini et al., 2021). La continuazione della ricerca in corso potrà comunque consentire di valutare l’evoluzione dell’effettiva presenza dello sciacallo dorato nel tempo, nonché i potenziali rapporti ecologici con gli altri carnivori presenti nell’area (p.es., Ferretti et al., 2021; Rossa et al., 2021).
Bibliografia
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Ferretti F., Lovari S., Mancino V., Burrini L., Rossa M. (2019). Food habits of wolves and selection of wild ungulates in a prey-rich Mediterranean coastal area. Mammalian Biology, 99: 119-127.
Ferretti F., Pacini G., Belardi I., Ten Cate B., Sensi M., Oliveira, R., Rossa M., Burrini L., Lovari S. (2021). Recolonizing wolves and opportunistic foxes: interference or facilitation?. Biological Journal of the Linnean Society, 132: 196-210.
Fortebraccio M., Aleotti S. (2022) Primi dati sullo sciacallo dorato Canis aureus in Lazio. Habitatonline.
( https://www.habitatonline.eu/2022/02/primi-dati-sullo-sciacallo-dorato-canis-aureus-in-lazio/ )
Mohammadi A., Kaboli M., López-Bao J.V. (2017). Interspecific killing between wolves and golden jackals in Iran. European Journal of Wildlife Research, 63: 1-5.
Krofel M., Giannatos G., Ćirovič D., Stoyanov S., Newsome T. M. (2017). Golden jackal expansion in Europe: a case of mesopredator release triggered by continent-wide wolf persecution? Hystrix: Italian Journal of Mammalogy, 28, 9-15.
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Lapini L., Dreon A.L., Caldana M., Luca M., Villa M., 2018 – Distribuzione, espansione e problemi di conservazione di Canis aureus in Italia (Carnivora: Canidae). Quaderni del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, 6: 89-96.
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